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L’Italia e l’Europa, viaggio nelle procedure d’infrazione / 5
Appalti & diesel scontato, la mappa di pasticci locali
Molte fra le 62 azioni legali ancora attive contro il nostro Paese interessano l’intero territorio nazionale, ma alcune sono “localizzabili” perché interessano direttamente Regioni e Comuni. Il catalogo è vario: dagli sgravi fiscali alla xylella fastidiosa.

di Alfonso Schiavino

Volete incavolarvi o sorridere? La scelta è possibile, perché il catalogo delle infrazioni europee contestate all’Italia – in calo ma pur sempre 62 secondo l’elenco aggiornato del governo – contiene “storie” illuminanti sul modo nazionale di ragionare. L’Europa chiede libero mercato? Le “nostre” autorità prorogano appalti fino a venti anni. Si devono risanare siti pericolosi per la salute? Le valutazioni ambientali si possono snobbare. E se ci scoprono con le mani nella marmellata, talvolta abbozziamo scuse improbabili come gli schemi del ct Ventura.

Un passo alla volta nelle belle figure.

Le procedure d’infrazione sono cause legali intentate dalla Commissione europea contro uno Stato membro che viola il diritto dell’Unione. L’iter iniziale prevede un confronto bilaterale, che produce l’archiviazione o il deferimento alla Corte di giustizia. Per semplificare, schematizziamo così i passi dell’azione: messa in mora (step 1), parere motivato (2), decisione di ricorrere alla Corte di giustizia (3). Se il processo (4) dà ragione all’accusa, le autorità nazionali devono sanare l’infrazione. In caso di ulteriori negligenze, la Commissione invia una diffida (5) e successivamente decide di chiedere (6) una nuova sentenza con sanzioni milionarie (7).

Friuli Venezia Giulia. “Sconti” sui carburanti per i residenti.
Procedura 2008/2164. Step 3. Dal 2008 la Regione trattiene una quota dell’accisa sulla benzina e sul diesel, per finanziare sconti sui carburanti destinati ad alcune categorie di consumatori. Però la Direttiva 2003/96/Ce non ammette decurtazioni delle accise entro territori limitati di uno Stato. L’Italia si è difesa dicendo che i distributori – titolari del deposito fiscale – versano tutta intera l’accisa allo Stato. Poi però la Regione rimborsa loro qualcosa.

Trentino Alto Adige. Proroga di concessioni idroelettriche.
Procedura 2011/2026. Step 2. Due leggi delle Province autonome di Trento e Bolzano (rispettivamente del 1998 e 2006) prorogavano alcune concessioni idroelettriche. La Commissione eccepisce che gli appalti rilevanti devono essere assegnati mediante gara pubblica. Stesso discorso per gli appalti scaduti. Invece un decreto legge del 2012 autorizzava proroghe e perfino facilitazioni per i concessionari uscenti.

Veneto. Aiuti concessi alle imprese di Venezia e Chioggia.
Procedura 2012/2202. Step 7. Per gli sgravi concessi con le leggi 206/95 e 30/97, giudicati illegittimi, l’Italia deve recuperare circa cento milioni. La Corte di giustizia ha emesso il 17/9/2015 la seconda condanna (causa C‑367/14), che reca 2 sanzioni pecuniarie: una multa fissa di 30 milioni, più 12 milioni per ogni semestre di ulteriore ritardo. Le autorità italiane – secondo la Commissione – hanno chiesto ai beneficiari somme inferiori al dovuto e non hanno verificato le autocertificazioni sui requisiti per il regime “de minimis”.

 

Liguria. Bonifica del sito industriale ex Acna a Cengio.
Procedura 2009/4426. Step 2. L’Acna ha avuto una storia terribile. Eppure, quando si trattò di risanare il sito, l’area destinata a discarica di terreno contaminato e rifiuti pericolosi non venne sottoposta a Valutazione d’impatto ambientale, né vennero applicate le cautele imposte per lo stoccaggio di materiali oltremodo dannosi.

Lazio. Acqua destinata al consumo umano.
Procedura 2014/2125. Step 1. Per la presenza di arsenico nell’acqua potabile esistono valori standard, che possono essere derogati solo per 3 periodi triennali.  “All’Italia – scriveva la Commissione nel 2014 – sono già state concesse 3 deroghe e non è possibile autorizzarne altre”. Il comunicato della Commissione citava in particolare la situazione del Lazio.

Sardegna. Recupero degli aiuti concessi agli alberghi.

Procedura 2014/2140. Step 6. Bruxelles ha contestato i finanziamenti concessi con la legge regionale 9/1998. La Corte di giustizia ha condannato l’Italia il 29/3/2012 (causa C-243/10) imponendo di recuperare 15 milioni all’erario.

Sardegna. Recupero degli aiuti concessi al settore della navigazione.
Procedura 2015/2067. Step 5. La Corte di giustizia ha emesso una condanna il 21/3/2013 (causa C-613/11). Le somme da recuperare sfioravano gli 8 milioni, ma Bruxelles rimprovera le autorità italiane anche perché non hanno chiesto l’insinuazione nei passivi di due ditte fallite.

Puglia. Costruzione dei nuovi uffici giudiziari a Bari.
Procedura 2012/4000. Step 2. Nel 2003 il Comune aggiudicò la commessa dopo un’“inchiesta di mercato”: musica per le orecchie dei Commissari, che infatti contestarono l’inesistenza della gara pubblica. Le autorità italiane risposero che il contratto riguardava una “locazione di cosa futura” e non un “appalto di lavori”, perché il Comune non sarebbe diventato proprietario dell’edificio. Bruxelles ribadisce che in realtà si tratta di un appalto, sia perché il bene è ben lungi dalla costruzione sia perché il Comune ha disciplinato attentamente le caratteristiche dell’opera.

Puglia. Stabilimento siderurgico Ilva.
Procedura 2013/2177. Step 2. La fabbrica non ha rispettato le prescrizioni contenute in 1 Autorizzazione integrata ambientale. Inoltre, un decreto legge del 2014 ha concesso una proroga per la conclusione di alcuni interventi.

Puglia. Xylella fastidiosa. Procedura 2015/2174. Step 2. Per contrastare il batterio americano che ha infestato gli uliveti nel Salento, la Commissione prescrisse l’eradicazione delle piante e il monitoraggio continuo entro una zona determinata. Nulla di fatto.

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Immagine Infrazioni Ue
Un catalogo vario di infrazioni
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