contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Lo speciale 2 »

Gli organismi introdotti dal Decreto Sviluppo 2011 ed estesi con l’Art Bonus 2014.
Altri 9 distretti turistici, la Campania fa il pieno
Negli ultimi giorni del 2017 la Regione ha portato a termine una corsa contro il tempo per rispettare la scadenza della proroga. Da Napoli alle zone interne, la nuova geografia dei soggetti economici.

di Alfonso Schiavino

Sul finire del 2017 la Regione ha delimitato altri 9 distretti turistici. I dossier passano ora al Mibact (Ministero dei beni ambientali e culturali e del turismo), che istituirà i nuovi soggetti giuridici portando il totale della Campania a 24. Il rush dello scorso mese si spiega, perché a San Silvestro scadeva l’ultima proroga per la costituzione degli organismi. In effetti, anche se sono “zone a burocrazia zero” e possono diventare “aree favorevoli agli investimenti (Afai)”, il 29 dicembre 2017 i distretti risultavano 39 in tutta Italia. La Campania è saldamente in testa, sia per il numero assoluto (15) sia per la fantasia di talune denominazioni dotte, altisonanti, criptiche e ai limiti dello scioglilingua.

Agevolazioni fiscali e pratiche accelerate.

L’idea del distretto turistico è stata introdotta, limitatamente alle aree costiere, con il Decreto Sviluppo del 2011. Questa figura economica e giuridica riunisce diversi attori pubblici e privati nella prospettiva di consolidare il settore e potenziare l’appeal del territorio. L’iniziativa, che parte per impulso degli imprenditori d’intesa con i Comuni, dev’essere avallata dalla Regione e ufficializzata dal Mibact. Le aziende dei distretti hanno una serie di vantaggi: agevolazioni fiscali e tributarie, iter amministrativi semplificati anche per immobili, accesso rapido a risorse pubbliche e fidi bancari.

Un saldo deludente sventato dalla Campania.

Nel 2014 i distretti turistici erano appena 13, di cui 11 in Campania. Gli altri 2 erano nel Lazio (litorale romano, il primo assoluto) e in Emilia Romagna. Nel 2014 l’Art Bonus ha esteso la facoltà  alle aree interne, così, nel frattempo, i distretti si sono triplicati: lo scorso 29 dicembre il sito del Mibact ne presentava 39. La Campania era sempre la più affollata (15), seguita dalle Marche (7 più 1 interregionale) e dalla Puglia (3). Il Nord ne ha pochissimi: 2 nel Veneto e 1 ciascuno in Lombardia e Liguria.

I DISTRETTI SUL SITO DEL MIBACT

Le nuove delimitazioni approvate dalla Regione.

Vedremo se la Campania manterrà il primato, dopo la nuova prevedibile infornata di decreti e l’attivazione degli altri distretti a livello nazionale. Intanto conosciamo un po’ meglio i soggetti recentemente delimitati dalla Regione, per un totale di 98 comuni interessati.

Viaticus (19 comuni): Apollosa, Ariano Irpino, Benevento, Buonalbergo, Casalbore, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Ceppaloni, Fragneto Monforte, Ginestra degli Schiavoni, Greci, Montecalvo Irpino, Morcone, Paduli, Ponte, Pontelandolfo, San Leucio del Sannio, Sant’Arcangelo Trimonte, Torrecuso.

Parthenope: Napoli.

L’Irpinia del principe e dei tre Re (11 comuni): Bonito, Sant’Angelo all’Esca, Paternopoli, Montemiletto, Taurasi, Frigento, San Mango sul Calore, Salza Irpina, Chiusano San Domenico, Sorbo Serpico, Gesualdo.

Matese (10 comuni): Castelvenere, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Guardia Sanframondi, Pietraroja, Puglianello, San Lorenzello, San Lupo, San Salvatore Telesino.

Appia Antica (15 comuni): Capua, Casagiove, Caserta, Castel Morrone, Curti, Francolise, Giano Vetusto, Grazzanise, Pastorano, Recale, Roccamonfina, Rocchetta e Croce, Santa Maria Capua Vetere, Teano, Valle di Maddaloni.

Vallo di Lauro – Antico Clanis (7 comuni): Domicella, Lauro, Marzano di Nola, Moschiano, Pago del Vallo di Lauro, Quindici, Taurano.

Aversa Normanna – Campania Felix (6 comuni): Aversa, Carinaro, Cesa, Lusciano, Parete, Sant’Arpino.

Ager Nolanus (14 comuni): Camposano, Comiziano, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma Campania, Sant’Anastasia, Saviano, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Scisciano, Somma Vesuviana, Tufino.

Partenio (15 comuni): Avella, Capriglia Irpina, Casamarciano, Grottolella, Mercogliano, Monteforte Irpino, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto d’Alpinolo, Pannarano, Pietrastornina, Roccarainola, San Martino Valle Caudina, Sant’Angelo a Scala, Summonte, Visciano.

Il piccolo record del Golfo di Policastro.

La Campania, del resto, si è mossa per tempo. Il Golfo di Policastro è stato il secondo distretto a livello nazionale riconosciuto dal Mibact, alla fine del 2013. Nello stesso periodo vennero approvati i dt “Penisola sorrentina”, “Litorale domizio” e “Isola verde d’Ischia”. Nel gennaio del 2014 il ministro decretò un’altra serie di distretti campani: “Sele Picentini”, “Riviera salernitana” (che comprende solo la città capoluogo), “Isola di Procida”, “Costa d’Amalfi”, “Cilento Blu”, “Capri isola azzurra” e “Flegreo”. Nel 2016 si sono aggiunti “Pompei, Monti Lattari e Valle del Sarno”, “Atargatis”, “Cilento, Sele, Tanagro, Vallo di Diano” e “Alta Irpinia”.

Ma i distretti non sono ambiti e neanche poli.

I distretti turistici non devono essere confusi con gli Ambiti territoriali turistici ottimali (Atto), che, in base alla legge 18/2014, diventeranno Poli turistici locali in sostituzione degli Ept e delle Aziende di soggiorno.

Salerno Economy ha descritto l’iter il 6 ottobre 2017.

SALERNO ECONOMY: ECCO I 12 AMBITI TURISTICI CAMPANI

 

Lo Speciale 2 Turismo Schiavino
La Campania prova a rafforzare l'offerta
Back To Top
Cerca