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Il report Ismea. “Si riduce l’incidenza sul totale della spesa: con 3,66 miliardi di fatturato nel canale domestico, il peso scende al 3,6% contro il 3,9% del 2021”.
Agroalimentare bio, gli acquisti segnano il passo nel 2022
“Anche il vino biologico ripiega su un -3,7%, in un contesto di generale contrazione di acquisti tra gli scaffali della Gd (-1,6%)”. Il supermercato resta prevalente, sebbene in lieve calo dei fatturati (-0,2%), “in un contesto di forte crescita dei discount, le cui vendite hanno sfiorato i 300 milioni di euro (+16%)”.

“Dopo aver ceduto il 4,6% nel 2021, le vendite di alimenti e bevande biologiche hanno spuntato lo scorso anno una crescita dello 0,5%, inferiore alle aspettative soprattutto in un contesto fortemente inflattivo (+9,1% la crescita dei prezzi dell’agroalimentare nel 2022)”. Ma nello stesso anno, spiega Ismea nel report “Biologico: gli acquisti alimentari delle famiglie”, “la spesa complessiva dell’agroalimentare è salita del 6,4% ed è la prima volta che il biologico diverge in negativo dall’andamento complessivo del settore. Per effetto di queste dinamiche, si riduce l’incidenza del biologico sul totale della spesa agroalimentare: con 3,66 miliardi di fatturato nel canale domestico nel 2022, il peso del bio scende al 3,6% contro il 3,9% del 2021”.

Le categorie.

L’analisi per categorie “evidenzia ancora una crescita delle vendite nei comparti zootecnici, dove peraltro il biologico ha un grado di diffusione limitato: carni (+3,7%), salumi (+3,6%), latte e derivati (+5,3%), ittico (+3,1%). Al contrario, cedono gli acquisti nei comparti più rappresentativi come frutta (-2%), ortaggi (-0,8%) pasta e derivati dei cereali (-3,4%), in controtendenza rispetto all’andamento delle omologhe categorie convenzionali”.

Il vino biologico.

“Anche il vino biologico, dopo il positivo trend degli ultimi anni e il crescente interesse dimostrato dal consumatore, ripiega su un -3,7%, in un contesto di generale contrazione di acquisti di vino tra gli scaffali della Gd (-1,6%). Relativamente alla distribuzione geografica degli acquisti, oltre il 60% delle vendite bio sono concentrate nel Nord anche se i segnali più incoraggianti si registrano nell’Italia centrale (+2,8%). In riferimento, invece, ai canali di acquisto, il supermercato resta quello prevalente sebbene in lieve contrazione dei fatturati (-0,2%), in un contesto di forte crescita dei discount, le cui vendite hanno sfiorato i 300 milioni di euro (+16%)“. Continuano a perdere terreno i negozi specializzati che registrano vendite più contenute di oltre 55 milioni di euro e uno share in riduzione dal 25 % del 2021 al 23% del 2022”.

(Fonte: ismea.it/10.05.2023)

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