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“La dimensione estremamente comunitaria riduce anche la solitudine sociale tipica dei grandi agglomerati urbani”.
1,3 milioni di anziani custodi dei piccoli borghi
“Ci sono 5.529 comuni sotto i 5.000 abitanti. Si tratta di realtà che ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana”, (analisi Coldiretti su dati Istat).

“Le bellezze dei piccoli borghi italiani sono custodite da 1,3 milioni di anziani che combattono lo spopolamento, tramandano le tradizioni, trasmettono i saperi e difendono il valore storico, ambientale e culturale dei territori”. E’ questo il quadro che emerge dall’analisi Coldiretti – in base ai dati del Centro Studi Divulga – in occasione dell’assemblea dei Senior Coldiretti, la più grande associazione italiana di pensionati, “con l’apertura del primo salone della cultura contadina salvata dai Senior”. Nei comuni “con meno di 5mila abitanti, più di uno su otto (13%) – spiega la Coldiretti – ha più di 75 anni con la popolazione anziana che rappresenta una presenza fondamentale per garantirne la vivibilità”. Come? “Se da una parte offrono un sostegno alle famiglie in una situazione in cui è molto più grave la carenza di servizi pubblici rispetto alle altre realtà del Paese, dall’altra contribuiscono a proteggere nel tempo le peculiarità locali”. Va ricordato che “in Italia ci sono 5.529 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani. Si tratta di realtà che ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana, (analisi Coldiretti su dati Istat)”.

Il 92% delle produzioni tipiche nazionali, quindi, nasce “nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio dell’enogastronomia sostenibile e a km zero conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni popolari”.

Come pure “la dimensione estremamente comunitaria dei borghi – evidenzia Coldiretti – riduce anche la solitudine sociale tipica dei grandi agglomerati urbani e che rappresenta uno dei grandi rischi per il benessere e la salute della popolazione, in particolare per gli anziani. Nei piccoli comuni l’invecchiamento attivo, con il coinvolgimento in maniera formale o informale in uno o più ambiti, dal lavoro al volontariato, dai legami sociali all’assistenza a familiari, dal tempo libero al giardinaggio, mantiene la salute psicofisica migliorando la qualità della vita delle persone più avanti negli anni, secondo lo stesso Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio”.

Il presidente di Coldiretti Senior Giorgio Grenzi sottolinea che bisogna “fare emergere con forza il ruolo che abbiamo nella società non solo dal punto di vista del welfare economico nei confronti di figli e nipoti ma anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani a scuola e in casa verso abitudini più salutari basate sui prodotti e sui tempi della dieta mediterranea. E’ l’intera società a trarre beneficio dal coinvolgimento dei pensionati in ogni ambito, dalle scuole agli orti urbani fino ai progetti di agricoltura sociale, senza dimenticare la collaborazione sempre più strategica nella vita quotidiana delle famiglie”.

(Fonte: coldiretti.it/25.01.2023)

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